Come Essere Citati dall’IA

Ciao carissimi, chi mi segue lo sa: il mondo della SEO è in costante evoluzione, e negli ultimi anni l’accelerazione è stata pazzesca, soprattutto con l’arrivo dell’Intelligenza Artificiale Generativa. Non è più solo questione di “posizionare la parola chiave”, ma di capire come i giganti dell’IA come ChatGPT e Gemini scelgono le informazioni che ci restituiscono. E credetemi, è un gioco che dobbiamo imparare a padroneggiare per far sì che i nostri contenuti, e quelli dei nostri clienti, siano visti.

Come Conquistare ChatGPT, Gemini e i Motori di Ricerca del Futuro

Un recente e super interessante articolo di Search Engine Land ha messo in luce proprio questo: cosa cercano gli algoritmi dell’IA quando citano una fonte? E, ancora più importante, come possiamo farci trovare e citare? La risposta, come spesso accade nella SEO, non è una sola, ma è un mix di strategie che, se applicate bene, possono fare la differenza.

Dietro le Quinte delle Citazioni AI: Cosa Ci Dice lo Studio di Rankscale.ai

Lo studio citato da Search Engine Land, realizzato da Rankscale.ai (e qui trovate il link per approfondire i dati voi stessi: [link ai dati di Rankscale.ai, se disponibile nell’articolo originale, altrimenti si può menzionare solo lo studio senza il link diretto ai dati]) ha analizzato quasi 8.000 citazioni su 57 query diverse, esaminate su quattro dei principali motori AI: ChatGPT, Google Gemini, Perplexity e Google AI Overviews. Il succo? Ogni IA ha le sue preferenze, ed è fondamentale conoscerle.

ChatGPT (OpenAI GPT-4o): Il Cercatore di Autorità Assoluta Se volete essere citati da ChatGPT, dovete essere un’autorità riconosciuta. Lui va a caccia di fonti consolidate, quasi enciclopediche. Pensate a Wikipedia (che ha dominato il 27% delle citazioni nello studio!), grandi testate giornalistiche o blog molto autorevoli. Contenuti generati dagli utenti? Quasi inesistenti. E i blog aziendali? Raramente citati. Il mio consiglio: qui la parola d’ordine è autorevolezza. Se il vostro brand è menzionato in contesti neutrali, di riferimento, come Wikipedia o importanti testate, siete sulla buona strada. È tutta una questione di costruire una reputazione solida e inattaccabile.

Google Gemini (2.0 Flash): L’Equilibrista tra Autorità e Comunità Gemini è più “democratico”. Ama unire fonti autorevoli (blog, news) con il contributo delle community. YouTube, ad esempio, è stata la risorsa più citata! Ma anche blog di qualità e siti di news sono super apprezzati. Nonostante non mostri sempre le fonti in modo evidente, la sua “dieta” di informazioni è molto varia. Il mio consiglio: qui dobbiamo essere un po’ ovunque, ma con qualità! Blog di alto livello, pubblicazioni autorevoli e contenuti multimediali, specialmente su YouTube, sono la chiave. La copertura web ampia e profonda è fondamentale.

Perplexity AI (Sonar Mode): L’Esperto Selettivo Perplexity è quello che cerca l’esperto del settore e i siti di recensioni specializzati. I contenuti editoriali e i blog la fanno da padrone, ma anche i siti di recensioni di esperti (come NerdWallet o Investopedia) sono molto in vista. Accetta qualche contenuto generato dagli utenti, ma solo se di alta qualità. Il mio consiglio: la vostra presenza su siti di nicchia autorevoli e piattaforme di recensioni rispettate è cruciale. Se fornite contenuti fattuali, utili, magari confronti e guide dettagliate, Perplexity vi noterà.

Google AI Overviews: Il Grande Aggregatore Questa è l’IA che pesca dal bacino più ampio di fonti, un po’ come fa la ricerca Google “tradizionale”. Articoli di blog, news, ma anche contenuti delle community (Reddit e Quora!) e persino articoli di LinkedIn sono importanti. Spesso predilige pagine profonde e ricche di contenuto, non solo le homepage. Il mio consiglio: qui serve una presenza web a 360 gradi. Blog di qualità, testate giornalistiche, forum pertinenti, siti di domande e risposte e perfino discussioni di esperti su LinkedIn. E non dimenticate le pagine interne del vostro sito, quelle ricche di contenuto, magari guide o elenchi ben strutturati!

B2B vs. B2C: Il Tipo di Query Cambia Tutto

Un altro aspetto fondamentale emerso dallo studio è che il tipo di query (B2B, B2C o misto) influenza pesantemente le fonti che l’IA va a cercare.

  • Query B2C (Business-to-Consumer): Qui l’IA si concentra su recensioni dei consumatori, siti di tech review, classifiche delle notizie e piattaforme social/community. Poco spazio per i siti aziendali ufficiali. Implicazione per la SEO: Concentratevi sui siti di recensioni dei consumatori, sui blog popolari (tech/lifestyle), Wikipedia e le discussioni nelle community.
  • Query B2B (Business-to-Business): La musica cambia radicalmente. Qui l’IA cerca fonti specifiche del settore, blog aziendali ufficiali, community professionali, directory di settore e report di analisti. Le discussioni degli utenti sono minime. Implicazione per la SEO: L’obiettivo sono le pubblicazioni di settore, le directory, i report degli analisti e i contenuti di esperti su LinkedIn. E sì, il vostro sito aziendale deve offrire informazioni dettagliate e autorevoli sui prodotti.
  • Query Miste: Per query più generiche (es. “le migliori aziende farmaceutiche”), l’IA si affida a fonti neutrali e fattuali come report di ricerca, notizie, dati governativi e siti accademici. Implicazione per la SEO: Puntate a menzioni in report di settore, raccolte di dati, classifiche ufficiali e fonti di notizie affidabili che coprono il vostro settore in modo fattuale.

La Relazione Cruciale: SEO e Citazioni AI

Amici, non ci stancheremo mai di ripeterlo: la presenza organica sui motori di ricerca e una vasta visibilità sul web sono la base per essere citati dall’IA. Non il contrario! Se il vostro brand si posiziona bene grazie a solidi fondamentali SEO (contenuti di qualità, autorità, backlink, segnali E-E-A-T – Esperienza, Competenza, Autorevolezza, Affidabilità), è molto più probabile che l’IA vi prenda in considerazione.

E attenzione, non è solo una questione di essere primi in classifica. Google, ad esempio, valorizza tantissimo la qualità della fonte (sempre l’E-E-A-T!). Si sono viste citazioni di contenuti autorevoli anche se posizionati più in basso, rispetto a pagine meno credibili ma più in alto.

Il mio consiglio: Raddoppiate gli sforzi sulla SEO fondamentale. Migliorate la vostra impronta organica con contenuti approfonditi e di alta qualità, e cercate menzioni autorevoli su tutto il web (blog di terze parti, notizie, forum fidati, directory pertinenti). Ottimizzare per l’IA non è una disciplina a parte, è la conseguenza naturale di un’ottima SEO. Le citazioni AI riflettono la vostra autorità complessiva sul web.

La Sorprendente Rilevanza dei “Blog di Prodotto”

Una tendenza emersa dallo studio è la citazione dei “blog di prodotto“, ovvero contenuti pubblicati direttamente dai brand commerciali sui loro blog. Perplexity, AI Overviews e Gemini li citano spesso (circa il 7% delle volte), mentre ChatGPT molto raramente.

Questo accade soprattutto per query come “migliori X” o “top Y”. Se un brand crea un articolo blog completo, magari in formato lista, che confronta i prodotti della sua categoria (mettendo ovviamente il proprio in cima, ma includendo anche i competitor), sembra che stia colmando un vuoto di contenuti, posizionandosi bene e venendo poi citato dalle IA.

Il mio consiglio (con cautela!): C’è un’opportunità qui! Creare contenuti di confronto sul vostro blog, che siano genuinamente informativi e di alta qualità, può farvi ottenere visibilità AI, soprattutto in nicchie dove le coperture di terze parti sono scarse. Ma attenzione, il contenuto deve essere approfondito, basato sui fatti, apparire obiettivo e fornire un valore reale che vada oltre la semplice promozione. Contenuti troppo “salesy” non si posizioneranno e non verranno citati. E soprattutto, non basatevi solo sul vostro blog: una strategia diversificata con menzioni da terze parti è cruciale per la credibilità.

Massimizzare la Vostra Visibilità AI: I Miei Suggerimenti SEO per il Futuro

Basandomi su questa analisi (e fidatevi, noi dello studio qui a Canicattì siamo sempre sul pezzo!), ecco come potete ottimizzare la vostra strategia per le citazioni AI:

  1. Monitorate le Citazioni AI: Usate strumenti specifici per capire chi e cosa viene citato dall’IA. Questo vi permette di adattare la vostra strategia, magari concentrandovi sulle fonti che vengono citate più spesso.
  2. Dominate i Siti di Autorità di Terze Parti: Essere presenti in articoli, recensioni e classifiche su blog di settore rispettati, testate giornalistiche e siti di recensioni (pensate a CNET, NerdWallet, o pubblicazioni specifiche per il vostro settore) è FONDAMENTALE. Più siete citati, meglio è.
  3. Costruite la Vostra Autorità Fondamentale: Una pagina Wikipedia ben fatta e un Google Knowledge Panel accurato rafforzano la vostra credibilità, specialmente per modelli come ChatGPT.
  4. Partecipate alle Community Rilevanti: Se il vostro settore lo permette, siate attivi su forum (Reddit, Quora, forum specifici di settore) e siti di domande e risposte. Le IA di Google li amano.
  5. Create Contenuti “Hub” di Categoria (sul Vostro Sito): Sviluppate guide o confronti completi e basati sui dati sul vostro blog. Strutturateli bene, confrontate i competitor in modo equo (questo costruisce E-E-A-T!) e ottimizzateli per query come “miglior X”. È una tattica chiave per la visibilità in AI Overviews.
  6. Amplificate i Segnali E-E-A-T: Mettete in mostra l’esperienza degli autori, citate le fonti all’interno dei vostri contenuti, mantenete le informazioni aggiornate e raccogliete recensioni e testimonianze positive.
  7. Puntate agli Hub di Fiducia Specifici del Settore: Identificate i siti di riferimento nella vostra nicchia (es. Mayo Clinic per la salute, TechTarget per il B2B tech) e cercate di esserci. Perplexity li favorisce.
  8. Diversificate la Vostra Presenza Web: L’obiettivo è un ecosistema equilibrato di menzioni: contenuti autorevoli sul vostro sito e approvazioni/discussioni su piattaforme di terze parti credibili.

In sintesi, il panorama della ricerca sta cambiando, e l’Intelligenza Artificiale è il nuovo, grande attore. Questo non significa che la SEO sia morta, tutt’altro! Significa che dobbiamo evolvere, capire le nuove regole del gioco e utilizzare al meglio gli strumenti a nostra disposizione.

I miei servizi SEO, specialmente quelli che integrano l’automazione IA, sono progettati proprio per questo. Non sono solo al passo con il mercato, sono indispensabili per garantirvi una visibilità online che sia non solo buona, ma eccellente, e pronta ad affrontare le sfide del futuro.

Che ne pensate? È un argomento che vi appassiona o vi spaventa? Fateci sapere nei commenti come state affrontando queste nuove sfide della SEO

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